08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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Per il teletrasporto ci vuole un fisico bestiale
GuidoniaStefano Pirandola è emigrato a York e studia il trasferimento di massa attraverso la luce
Michela Maggiani GUIDONIA Un cervello che si è «teletrasportato» fuori
dall'Italia. Grazie alle sue ricerche in futuro sarà forse possibile
spostarsi come in Star Trek, salire sulla pedana e attivare il
teletrasporto «per andare là, dove nessuno era mai giunto prima». Si
tratta del 36enne fisico Stefano Pirandola, nato e cresciuto a Villanova
di Guidonia, emigrato in Inghilterra e oggi docente all'Università di
York, dopo essere stato al Mit (Massachusetts Institute Technology) di
Boston. I sui studi sono stati pubblicati dalle maggiori riviste
scientifiche internazionali come Physics, Physical Review Letters e
Physorg. Pirandola, il teletrasporto sembra fantascienza, davvero può
diventare realtà? «Non so se ha presente il film La Mosca, dove uno
scienziato compie esperimenti di teletrasporto e, costruite due cabine
per il trasferimento di esseri viventi, riesce a teletrasportare una
cavia da una all'altra. L'idea è quella. Semplificando molto si parla di
viaggiare alla velocità della luce. Tecnicamente un sistema viene
decomposto in una stazione di partenza e viene ricomposto in una
stazione di arrivo. Il trasferimento avviene attraverso la luce». Sarà
quindi possibile teletrasportarsi? «Siamo in fase di ricerca, ma molto è
stato già fatto. In passato è stata dimostrata la possibilità del
teletrasporto solo per particelle prive di massa come i fotoni. Io ho
dimostrato, in alcuni miei lavori del 2003 pubblicati dall'American
Physical Society, che questo è possibile, sempre in linea di principio,
anche con sistemi con massa usando un raggio laser in grado di veicolare
il processo di teletrasporto, la cosiddetta "pressione di radiazione"».
Si occupa anche di altro? «Una delle ultime ricerche che ho fatto a
York è sulla lettura quantistica di memorie digitali. Riguarda l'uso di
sorgenti di luce quantistica per leggere memorie digitali, come cd e
dvd. Per semplificare, in futuro si potranno avere lettori cd e dvd più
veloci in grado di leggere molti più dati. La possibilità di leggere
velocemente grandi quantità di dati permetterà di sviluppare computer
molto più potenti e veloci degli attuali. Si tratta di roba molto fresca
che sta suscitando grande interesse. Il mio articolo è già uscito su
Physical Review Letters e Physorg. Uscirà anche su Physics e su Physics
World». Perché ha scelto di trasferirsi all'estero. Tornerà mai in
Italia? «Solo al'estero mi hanno permesso di fare ricerca ad alto
livello. Il problema principale in Italia è che i fondi per la ricerca
sono limitati e spesso non vengono assegnati ai più meritevoli».

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